il vuoto.
inesorabile eco, rintocco perpetuo.
nulla per cui, niente per il quale.
non ci provo neppure, non mi va, non ci riesco.
qualsiasi cosa mi passi per la mente è mia, mia e soltanto mia.
che io pensi a te, a lei, all’altra, a nessuno. sono solo e soltanto affari miei e di nessun altro al mondo. non è la testa che non va, magari non c’è proprio o solo che non sta qua.
sta altrove, sta con me, sta in macchina, sta abbandonata fra le pagine di chissà quale libro, sta fra le tette della fortuna; ma non qui, non alla mercè tua o di chiunque altro come te. niente avvoltoi, niente spugne, niente e nessuno; io, io soltanto per me e per nessun altro. e non mi viene di scriverlo solo perché l’ho pensato; o magari è troppo importante per venirlo a raccontare giusto qui; o forse è personale, è privato, è riservato, è mio.
e non perché sia più incasinato del solito, non perché sia andato oltre, non per chissà quale maturità: solo e soltanto perché non è qui che vogliono stare i miei pensieri. liberi, e se incatenati, incatenati a qualsiasi altra cosa che non sia qui. magari domani, forse dopodomani, forse mai più, forse. ma non adesso, adesso voglio solo il respiro del vento, l’eco di passi lontani, di foglie cadenti.
perché quella scintilla, quel soffio, effimero che sia, se esiste, è mio. mio e mio soltanto e non lo condividerò con nessuno che non voglia guardare dritto negl’occhi.
perché non ho bisogno di credere che qualcuno mi legga per sostenere le mie affermazione, per confermare le mie certezze.
perché tanta è la noia che nel buio accogliente di questa pagina, non lascerò che il mio più sincero silenzio. né eco né soffi né rintocchi: il nulla. perché è tutto ciò che adesso mi va. tutto ciò che voglio. inesorabile eco, rintocco perpetuo. il vuoto.
|