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i have dreamed
 Gatto [ 14/05/2006 @ 12:06:58, in sezione epistasi,  121 click]

Si muove lentamente, poi a scatti frenetici, come se i controlli del lettore fossero impazziti. E' un pò velata, cupa, una visione un pò grandangolare, anormale, sinistra. Mi viene in contro, mi cerca, credo abbia detto il mio nome, anche se non è che ricordi la sua voce mentre lo diceva - sticazzi - poi cambia inquadratura, sgattaiolo, poi divento invisibile o forse svanisco che poi è anche la stessa cosa, o divento polvere, non ricordo bene. Ricordo gli ambienti e le sensazioni, il resto è vago, accennato. Sarà stato il kebab, piccantone.
Sarà, ma credo sia la terza volta che faccio 'sto sogno. A distanza di tempo, tanto tempo. Sarà almeno la terza volta. Di sicuro la terza volta. Ed è la ricorsività dell'evento che mi incuriosisce. No, non m'intriga affatto, anzi, mi inquieta. Alcuni riferimenti sono così criptici che mi pare un film di David Lynch, simbolismi del cazzo o forse sono io che mi perdo facile. Che cazzo c'è che è rimasto aperto per bloccarmi il respiro nel sonno? Di cosa non mi sono accorto? Che cazzo mi è sfuggito?
Eppure. Non credo che l'vento sia correlato a nulla di che, niente che giustifichi niente. Nessun fattore scatenante: il film è stato bello. Cazzuto, se non mi rompessi i coglioni scriverei pure una bella recensione; il concerto è stata una vera cagata, sì, la gente era una merda, fosse brillata una carica nel locale, probabilmente la cosa avrebbe avuto risvolti positivi dal punto di vista sociale; ho incrociato qualche amico, ma tutta gente simpatica, ho coglioneggiato... boh?
Ah, tutù dice che soffro di disturbi ossessivo compulsavi. Fosse vero - sicuro - non potrei lavorare dove lavoro... Però i sogni restano ed in ogni caso gli ossessivi compulsavi non hanno manifestazioni oniriche delle loro patologie.

La prima volta è successo in un parcheggio, credo fosse ad un concerto, una festa mammoriana plateale, era un sogno idiota, avevo una maglietta bianca, impossibile. Di sicuro non avevo mangiato kebab. Poi, la seconda volta è stato in un albergo, che forse non era proprio un albergo, erano le scale, un pianerottolo, lo spiazzo di fronte l'ascensore, le pareti erano color salmone. Stavolta era fra un cortile ingolfato di auto parcheggiate e un androne, un androne di servizio, uno di quelli lerci, senza intonaco ed aveva pure delle impalcature sporche di calce, le impalcature erano rosse. Forse stavano ristrutturando. Boh?
Non che la cosa mi turbi più di tanto, ma perché sogno sempre lo stesso contesto? Parcheggi, cortili, pianerottoli d'albergo; hanno tutti una stessa connotazione sostanziale. Spazi di servizio, luoghi senza calore, aree di transito, di sosta. Ambienti sterili.
Il kebab in effetti era troppo buono, certi effetti collaterali non dovrebbe darli. Kebab!