Ogni giorno leggo questa frase, ed ogni giorno mi fa pensare. Neanche tanto alla fine, giusto il tempo d’arrivare all’altezza del centro arancini, lì 'sà perchè mi passano per la mente altre cose. Comunque, chissà chi cazzo si è messo a scrivere ‘na cosa del genere. L’intento è ovvio, la tecnica è sempre quella dello spry ninja, però per quanto possa fare cagare, c’è sempre da pensare quando ci si trova davanti ad un messaggio tanto plateale e sentito. E la cosa che più colpisce è la dolcezza del messaggio stesso. Ovviamente a primo impatto potrebbe sembrare l’epigrafe di qualche mammoriano, scippatore, tagliafaccia o giù di lì, ma non credo. “L’amuri meu” è una forma di siciliano erudito, io stesso trascriverei “l’amuri me”, il “meu” è un chiaro esempio di letteratura dialettale classica, solo chi ha letto Buttitta o Turati o chissà chi scriverebbe “meu”.
Ma allora chi, e soprattutto per chi. E quando e magari pure perché.
Ma forse sarebbe pure meglio farsi i cazzi propri.
Anche perché - e nè sono strasicuro - alle migliaia d’automobilisti medio rincoglioniti che ogni giorno passano incuranti e distratti davanti a quella dedica, dubito che possa fregare.
Pero io davvero una cosa vorrei saperla: stanno ancora insieme?
Sono felici?
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