Quanto adoro quelle ragazzine che fanno della cultura gotica uno sguazzare di patetiche amenità. Quell’infinita ricerca del melanconico romanticismo estremo, della sofferenza in ogni esternazione emotiva. Adoro quel puerile egocentrismo, quell’infantile individualismo apicale. Tutto il mondo è contro di loro, tutta la sofferenza dell’universo è dentro di loro. DeMille diceva: mai cercare di compatire una ragazza ricca che piange sull’orlo di una piscina. Ma erano gli anni novanta; mai cercare di capire che cazzo passa per la testa d’una minorenne gotica. Io c’ho rinunciato… cioè, veramente non è che me ne sia mai fregato di meno, però adoro leggere tutti quei blogghetti tetri, tristi e inquieti. Adoro le gothgirls, con tutta la loro idiozia.
per la delizia dei palati più sofisticati:
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