la marcia di quegli sfigati e merdosissimi pinguini
Questo probabilmente è uno dei film più pallosi che abbia mai visto.
Anzi, sicuramente lo è.
Cosa aggiungere?
Cioè sarebbe ancora una critica? Ok, svisceriamo minuziosamente la pellicola e analizziamola nella sua sostanza.
L’impronta prettamente documentaristica conferisce al film una pesantezza soporifera, ma d’altronde l’oggetto del film stesso non poteva essere espresso diversamente, ovvio che su discovery channel dicevano di più in cinque minuti. La voce fuoricampo di Fiorello ci sta come una mazzata sui coglioni, dire altro sarebbe superfluo. Emilie Simon me la farei uguale, però dopo aver firmalo la sound track di sta cazzata, la prenderei per il culo prima.
Eccessiva enfasi in ogni minuto particolare, dallo scagazzamento alle passeggiane dei pinguinotti c’è una canzoncina a tema, manco fosse l’incoronazione dell’imperatore del giappone. Alla fine sono solo un pugno di sfigaaaaatissimi uccellacci goffi e rincoglioniti.
Sono certo che la domanda vi sorge spontanea, ma tu non ce lo sapevi che era una cagata? Perché ci sei andato? Non te lo immaginavi? E Neverendinglove ci teneva, diceva che era un film “ducio”, mica ci puoi dire “macchecagatanonciverròmai!”.
Soporifero e si vive meglio senza.
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