di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
La frase del giorno di oggi è ad opera di Kiste©.
Ma non credo che lei si sia resa conto della profondità dell’allegoria espressa.
A George Orwell sarebbe piaciuta.
Oggi mi sono svegliato felice.
Ma perché? Boh? Non lo so.
Ho continuato tutto la giornata da bimbo felice con le guanciotte gonfie e il sorrisetto spensierato. Avessi fatto uso di stupefacenti l’avrei potuto capire, ma l’unica cosa fuori dagli schemi sono state le inconsuete 8 ore di sonno. Niente Mr Campari, niente Mr. Bacardi e manco Mr. Keglevich.
Ho continuato la mia felicissima giornata pure quando il rasoio elettrico m’ha mollato a metà e gli alberelli sopravvissuti li ho dovuti sradicare con la pinzetta… praticamente mezza barba me la sono fatta con la pinzetta. Quella del collo, la più dolorosa.
Ero spensierato e rilassato pure quando mi sono accorto che stamattina c’avevo i capelli da ricchione. Con la frangettina.
E non è stato neppure un problema scoprire che fra barba con la pinzetta e frangettina ero in ritardo di mezz’oretta.
Poi, quando arrivato al garage, Mr. C. [proteggiamo gli innocenti] mia ha bloccato 10 minuti [+ mezz’oretta di ritardo] dietro una multipla [bella la multipla, che cagata ^__^]. C’ho fatto ciao ciao con la manina a Mr. C. Ciao Mr. C., ci si vede stasera… Ciao.
Ovviamente, considerando che erano le 8.30 passate, c’era bordello. Ma io ero sempre lì a fischiettare sopra gli Sneaker Pimps che mi accompagnavano a lavoro leggeri-leggeri [dovrò cambiarlo prima o poi quel CD].
Ho beccato due autobus, di quelli che ti bloccano altri 10 minuti buoni [+ 40 minuti di ritardo], con le macchine che ti suonano manco avessimo vinto i mondiali, con le mamme rincoglionite che non distinguono la frizione dall’acceleratore. Che giornata serena.
E finalmente, quando sono arrivato in studio, verso le 8.45, ho visto che c’era tutto già aperto. Era dal 2004 che non arrivavo in ritardo, ma era dal 2001 che qualcuno non arrivava prima delle 9.
Wow, che giornata serena.
Oggi si dovevano mandare 4 newsletter 4… ma i particolari tecnici, cioè, a chi frega del mio lavoro? Oggi è stato un macello. Ma io ero lì, operativo, efficiente e rilassato.
Anche a pranzo, quando ho trovato la pasta con le sarde [io odio la pasta con le sarde]. Ho spolverato il piatto.
Conclusione: la felicità è solo uno stato mentale.
Basta dormire 8 ore, tenersi occupati e non avere nessuno che ti bombarda i coglioni.
La prima cosa che mi è venuta in mente quando ho visto ‘sto film è che lo zio Tim avesse bisogno di soldi. Qualcosa del tipo “caro… si è rotta la lavatrice, devi fare un’ altro film che ne dobbiamo comprare una nuova” o magari qualcosa del tipo “Tim, ti sta scadendo il contratto, o mi sforni un altro film da qui a natale o ti ritrovi a girare documentari sulle api!”.
Il film di per se non è malaccio, magari se ve lo guardate sotto gli effetti di un qualsiasi allucinogeno magari ci guadagna, è che gli manca qualcosa. Certo, non è come quell’immondizia lofia della versione originale, però traspare ancora un po’ troppo perbenismo gratuito e la morale è così ovvia che alla fine del film più che averla recepita ti viene voglia di investire vecchietti e bruciare la cucina. Valutazioni sommarie?: Johnny è sempre un grande, ma ormai è sempre così grande che ti viene da sbadigliare; i bimbi monelli sembrano usciti dalla lista dei miei contatti su msn; i loompalompa [come cazzo erano?] più che folletti sembravano gremlins e Helena Bonham Carter rende solo quando Tim la trucca da scimmia.
manchevole
GothCat™ scrive:
tutù, ho voglia di una sbronza in un paese lontano lontano...
Grethel™ scrive:
a giarre?
GothCat™ scrive:
hm... eh, sì, è già abbastanza lontano.
Caro diario,
Oggi è stata una giornata singolare.
Non perché siano avvenuti accadimenti topici, ma più per la singolarità degli stessi.
Adesso non mi dilungherò nella narrazione della giornata come sequela d’eventi e successioni di quotidiana specificità, ma desidererei soffermarmi sulla peculiarità d’un singolo episodio.
Ore: 05.33 AM;
Luogo: località marittima mantenuta segreta per proteggere gli innocenti;
Protagonisti: Me medesimo, Clara Evil version;
Me: Cla…
Clà: Oh?
Me: Mi passi l’accendino?
Clà: Se… spè… [!]
Me: ‘ziè...
Clà: Minchia!
Me: Che?
Clà: Macchespacchio si stanno spogliando?
Me: Chi?
Clà: Quelli!
Me: Dove?
Clà: Lì!
Me: Minchia!
Clà: Se!
Me: Macchespacchio si stanno spogliando?
Foto scattata dal cellulare, ovviamente non si vede una sega. |
|
Per meglio rendere gli accadimenti aggiungerò soltanto chè 5 individui d’età apparente fra i 25/30anni, giunsero, si spogliarono integralmente [da notare lieve brezza marina a -3° da ponente], si tuffarono, cazzeggiarono 15 minuti buoni come neanche mia nipote di un anno, risalirono sempre coi ciondoloni al vento [sempre vento da ponente a -3° centigradi], si esibirono per 10 minuti scarsi in esercizi di riscaldamento in formazione, corsetta in fila indiana e, per concludere il tutta, goliardica vestizione.
Non sapremo mai se i 5 fossero ricchioni o solo coglioni, ma in calce aggiungerò solo gli ultimi commenti.
Clà: Hmm… simpatico il terzo…
Me: 1, 2, 3... quello con le mutande?
Clà: Non sono mutande ha il culo bianchissimo.
Me: Menomale che non ci vedo bene al buio…
Clà: No, no si viri troppu bonu… hinkia! Questo fa palestra sicuro, guarda che cosce e che pettorali.
Me: Ah... e se lo dici tu...
Newsweek ha diffuso una notizia che riguardava il Corano. Una copia del Corano sarebbe stata gettata in una latrina a Guantanamo. L’articolo ha causato violente dimostrazioni antiamericane nei Paesi islamici. È un vero peccato perché fino a questo momento ci adoravano…
David Letterman, comico americano
Noi non discendiamo dalla scimmia. La scimmia, intendo, discende per i cazzi suoi. Noi fummo creati eccetera eccetera da un disegno superiore… A Topeka (Kansas) una commissione di repubblicani bushisti, eletta dai cittadini, sta decidendo se continuare a raccontare le vecchie frottole di Darwin o fidarsi di più della Bibbia. Nella stessa America si nomina Dio in ogni discorso mentre si fa la guerra… se c’è anche Dio è meglio, è un po’ come avere l’arbitro dalla tua parte. Il nuovo papa tuona contro il relativismo, la cosa non stupisce e lui fa il suo mestiere. Stupisce un po’ di più che tuonino contro il relativismo certi intellettuali italiani che sono stati comunisti, craxiani, berlusconiani e ora teocon, gente che senza relativismo non apriva nemmeno una pizzeria…
Alessandro Robecchi su " Manifesto" dell’8/5/2005
Ogni giorno leggo questa frase, ed ogni giorno mi fa pensare. Neanche tanto alla fine, giusto il tempo d’arrivare all’altezza del centro arancini, lì 'sà perchè mi passano per la mente altre cose. Comunque, chissà chi cazzo si è messo a scrivere ‘na cosa del genere. L’intento è ovvio, la tecnica è sempre quella dello spry ninja, però per quanto possa fare cagare, c’è sempre da pensare quando ci si trova davanti ad un messaggio tanto plateale e sentito. E la cosa che più colpisce è la dolcezza del messaggio stesso. Ovviamente a primo impatto potrebbe sembrare l’epigrafe di qualche mammoriano, scippatore, tagliafaccia o giù di lì, ma non credo. “L’amuri meu” è una forma di siciliano erudito, io stesso trascriverei “l’amuri me”, il “meu” è un chiaro esempio di letteratura dialettale classica, solo chi ha letto Buttitta o Turati o chissà chi scriverebbe “meu”.
Ma allora chi, e soprattutto per chi. E quando e magari pure perché.
Ma forse sarebbe pure meglio farsi i cazzi propri.
Anche perché - e nè sono strasicuro - alle migliaia d’automobilisti medio rincoglioniti che ogni giorno passano incuranti e distratti davanti a quella dedica, dubito che possa fregare.
Pero io davvero una cosa vorrei saperla: stanno ancora insieme?
Sono felici?
Se c’è una cosa che odio, sono i tamarri che indossano le fiat uno come se fossero salopette!
Quando vedo quelle braccia pelose a penzoloni sulla portiera, avrei tanta voglia di passare a velocita con un machete e… ZAK!
Così imprano, brutti scimmioni, trogloditi e analfabeti!
|
Sarà per questo che Ontri viene in mimetica? |
Sarà capitato a tutti di salutare qualcuno che non si conosce.
Sarà capitato spesso di salutare qualcuno perché lo si voleva conoscere. E magari sarà capitato perché quella persona risultava divertente, interessante, capace o anche solo attraente.
Ma… è mai capitato che il soggetto in questione reagisca in modo el tutto inspettato? Per esempio, se su MSN fai ciao-ciao con la manina ad qualcuno che ha il nick “GothAngel” e magari ti si risponde “Pussa via brutto maschio sciovinista, insensibile, sociopatico, superficiale e depravato. Io non pratico cybersex, vaffanculo stronzo.” Inizi a porti alcuni quesiti esistenziali.
Lindividuo digitale medio dev’essere uno sciovinista, insensibile, sociopatico, superficiale e depravato e lo palesa senza lasciare dubbio alcuno; l’individuo digitale medio è coglione; il contatto GothAngel ha seri problemi di socializzazione; il contatto GothAngel si fa le canne; il contatto GothAnger è coglione; il coglione sei tu che vai a fare ciao-ciao con la manina a tutte quelle che hano il prefisso goth nel nick.
A prescindere dalla qualità delle persone che circolano su internet viene da porsi un ulteriore quesito: come cazzo fare a fare ciao-ciao con la manina a qualcuno per qualsivoglia motivo senza scatenare qualche reazione inconsulta?
La risposta a questo dilemma è ancora al vaglio d’una commissione scientifica che al momento non rilascia dichiarazioni, che però in un breve dispaccio suggerisce in ogni caso di porsi sempre con educazione e gentilezza.
Il dispaccio avrebbe anche senso se non per il fatto che difficilmente io esordisca con un “ciao troja” e conseguentemente –anche solo teoricamente– non dovrei scatenare determinate reazioni emotive, ma a smentire la faciloneria di certe congetture vi sono persino dei casi limite che testimoniano che la buona fede persiste a prescindere dalla qualità della comunicazione.
Per esempio ho chattato per mesi con una ninfomane scambista senza che la sua manifesta e dichiarata superficialità e degradazione intaccassero la natura delle nostre conversazioni. O per citarne un’altra, il mio contatto preferito invece di salutare scrive sucuni e i suoi slanci più convenzionali sono fermi al Testa Di Minchia. E cosa appunto singolare, l’input da tale contatto e rischiesto quanto gradito.
Allora la domanda che ci si dovrebbe porre forse è: come EVITARE di incappare in individui insensibili, sociopatici, superficiali e depravati che riflettono le loro frustrazioni su tutti quelli che fanno ciao-ciao con la manina?
La risposta in questo caso forse è più semplice e immediata: mandando a cagare chi è così ottuso e superficiale da non distinguere un ciao-ciao con la manina da altro.
Probabilmente il mondo, se interpellato a tal proposito, mi identificherebbe quale cinico ed indifferente, ma al contrario di ciò Io mi reputo e mi considererò sempre un individuo estremamente romantico e sensibile, praticamente a livelli semi-ricchionistici. A confutare tale ipotesi potrei addurre il seguente assioma: squilli + insonnia = fato.
Mettiamo caso che il “Me medesimo” sia nel bel mezzo della fase REM, che proprio nel culmine d’uno scopone scientifico con Morfeo, mentre dal di qua del mondo si russa come facoceri, arrivi uno squillo al cellulare (NdGatto: da considerare che la mia suoneria ricorda più un allarme anticendio, una sirena da attacco nucleare che uno squillo). Ecco che ovviamente il “Me medesimo” si alz… si solleva come un apparecchio a decollo vetrticale e va a vedere “chi cazzo ti fa gli squilli all’una di notte (01.04 per la precisione)”.
Ecco, a questo punto ci starebbe la nota a margine, io uno squillo lo aspetto da più di 3 giorni, però me lo sarei aspettato verso le 2… le 3. Ed in ogni caso – cosa piùimportante - me lo aspettavo da un’altra persona. In questo singolare frangente, oltre che domandarmi “ma chi fù?” va a consumarsi la tragedia: dopo il repentino soprassalto non mi cala più il sonno.
Tragedia! Passa un ora, passano due ore, passano tre ore e io sto ancora lì a rigirarmi i pollici in quel letto che con altri cinque minuti inizia a sembrare un involtino. Allora verso le 4.45 del mattino, si insizia a insinuare venefico il seme del dubbio. Ipotesi: ma se nella vita tutto è destino, perché accadde tutto ciò? Perché un evento fortuito (cara D. non lo fare mai più, o almeno quando lo fai, rispondi all’SMS ma chi fu!?) può sconvolgere a tal punto i miei cicli circadiani senza un rilevante effetto? Il dubbio devastate è chiaramente scaturito dall’intilità dell’evento stesso. Non è giusto che io non dorma più se non c’è un perché.
Da qui la tesi: il destino non esiste.
E da lì ovviamente il totale e sistematico crollo delle mie convinzioni ed il conseguenziale panico, ma pure tanto sonno… visto che mi sono dovuto alzare alle 07.00 uguale!.
|
E' stato un bel giro, peccato che Sabrina non sia voluta venire... anche se non ho capito perchè poi ha mandato tutti quegl'sms dove si lamentava che avrebbe voluto essere insieme a noi. Boh? |
Mamma e Papà stanno guardando la tivù quando Mamma dice: “Sono stanca, vado a letto”. Si alza e va in cucina a mescolare la salsa, tira fuori la carne dal freezer per la cena successiva e apparecchia per la prima colazione. Poi carica la lavatrice da far partire l’indomani, riattacca un bottone caduto. Passando nel corridoio raccoglie un paio di giocattoli e riporta al suo posto l’agenda telefonica. Qui trova il diario del figlio, con una nota della maestra alla quale scrive una risposta. Già che c’è butta giù la nota per il droghiere. Giunta in bagno si pulisce il viso con la lozione “Tre in uno” e si lava i denti. Indossa il pigiama e controlla che la porta sia chiusa a quattro mandate. Nel frattempo, Papà dall’altra stanza annuncia: “Sono stanco, vado a letto”. E ci va.
da Ann Crittenden, “If you’ve raised kids, you can manage anything”
sul Supplemento “Io donna” del “Corriere della sera”
Ed eccomi qua. Finalmente mi faccio questo cazzo di blog, un po’ per fare qualcosa di costruttivo, un po’ perché non c’ho niente di meglio da fare, un po’ perché sarebbero anche cazzi miei.
Il Blog di per se dovrebbe avere una struttura pseudo editoriale, non che i contenuti abbiamo la presunzione d’avere un minimo d’interesse giornalistico ma giusto perché la forma dovrebbe essere espressa in prima persona instaurando un ipotetico dialogo con un presunto lettore. Il letto nello specifico dovresti essere Tu.
Tu che probabilmente sei capitato qui per sbaglio e ancora più probabilmente non ci ricapiterai, Tu che non c’avevi niente di meglio da fare e che soprattutto adori cazzeggiare davanti un pc e che, conseguentemente, devi trovare qualcosa da fare davanti a sto coso.
L’unica questione che ha richiesto un minimo di riflessione è stata la faccenda del “nome”. Mica ci puoi mettere il Blog del Gatto? Cioè, a me personalmente fa cagare, magari qualcosa di più preconfezionato, qualcosa che desse l’idea d’un brand ricercato farebbe apparire il tutto meno “accampato”… ‘nzomma, che cazzo di nome posso dare ad un blog di merda come questo?
Tazebao si fanculizza da se.
Il mio capo un giorno se n'é uscito con “oggi coniamo una nuova rubrica, una sorta di muro dove tutti posso scrivere le loro opinioni su temi scottanti e attuali: lo chiameremo tazebao”.
Ovviamente Io e Ontry ci siamo guardati nelle facce: “cazz’è un tazebao?”
Ovviamente Lui: “Non sapete cos’è un Tazebao?”
”No, non lo sappiamo checcos’è un Tazebao”
“Avvaja ragazzi, tutti lo sanno cos’è un Taszebao!”
Nota del Gatto: fra Me (scrivere “fra Io” però ci stava troppo bene!), Ontry e Lucia abbiamo chiesto a circa 20 persona ‘cazzo fosse un Tazebao. Risultato, solo mio padre (che fa tazza del cesso e tavolino del salotto ha la collezione 1965/2005 della settimana enigmistica e domenicaquiz) ha saputo dare una definizione congrua ed esaustiva.
Nel 1616 un comitato di dottori della Chiesa bollò il cacao come “esecrabile agente di negromanti e stregoni” che “portava seco la malvagità e il fermento della rivolta”. Nel 1650 i gesuiti della Nuova Spagna tentarono di bandire la bevanda nella Compagnia di Gesù: la proibizione fu un disastro, perché i membri preferirono lasciare l’ordine piuttosto che vedersi privati del loro vizio preferito…gli ordini più ascetici ne criticarono il consumo. I carmelitani scalzi, per esempio, decisero che essa era così strettamente alleata dei peccati della carne che il suo uso da parte di qualunque carmelitano doveva essere punito con tre giorni a pane e acqua…
Paola Tavella, Notizie da “Il piacere del cioccolato” di Paul Richardson, sul supplemento “Io donna” del “Corriere della sera”
|
<
|
gennaio 2025
|
>
|
L |
M |
M |
G |
V |
S |
D |
| | 1 |
2 |
3 |
4 |
5 |
6 |
7 |
8 |
9 |
10 |
11 |
12 |
13 |
14 |
15 |
16 |
17 |
18 |
19 |
20 |
21 |
22 |
23 |
24 |
25 |
26 |
27 |
28 |
29 |
30 |
31 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Mercedes SLK
Picnic al cimitero inglese
Conquistare il mondo
La moglie di Vincent Cassel
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001
|