di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Sai cos’è? Io non sono uno che giudica la gente. Magari la maltratto, quello sì, però ci sono delle situazioni limite in cui per forza devi farti un opinione. Per esempio quando entri in un bagno che non è il tuo e sul banchetto vicino al lavabo ci trovi un assorbente usato, manco accartocciato bene, uno di quelli che ti ricordano tanto un barattolo di confettura santa rosa rovesciato.
Te la fai per forza un opinione.
Ecco, fra la frutta fresca a pezzettoni, tu mi obblighi a farmi un opinione su di te.
Cioè, non è detto che faccia così schifo, potrebbe peggiorare tutto.
Ci sono un miliardo di modi per cui tu potresti desiderare che le cose restino così, ti faccio un esempio. Mettiamo che arrivi in ritardo in ufficio e la segretaria (quella arcigna, non l’altra) ti dicesse: hai ricevuto parecchie telefonate oggi, tua madre ti avverte che la polizia ha sfondato la porta, ha trovato la tua collezione di armi e visto che i mini uzi che hai comprato dai cinesi non hanno il tappino rosso e quindi non sono a norma ti hanno sequestrato il pc dove hanno trovato pure la tua collezione occultata di film porno francesi... tutto questo davanti a tua madre; la tua ex ha chiamato dicendo che lei è incita e che tu sei nei cazzi; ha telefonato pure la peugeot, hanno annullato l’ordine perché il tuo conto è in rosso per causa di quei 4 libri che hai comprato su internet in utbekistan e che quindi ti attacchi; ha chiamato pure la ragazza di sabato scorso, dice che ha scoperto di avere l’aids e gli dispiace tanto; quello dello sfascio dice che hanno trovato il tuo lettore mp3 che non trovavi più, dal cubo della vecchia macchina pendono le cuffie, sono intatte; il tuo dottore ha lasciato un messaggio, dice che sarebbe il caso smettere di fumare e magari prenotare da un oncologo bravo; ah, e il capo ha urgenza di parlarti...
Questo film lo aspettavo da un bel po’, ma per quanto l’abbia apprezzato stavolta non ho nessuna intenzione di soffermarmi per analizzarlo, questa volta cedo il posto ad Bea [aka Bibì] che con la sua visione certamente più clemente e fresca, magari contribuirà a dare un tono giusto un tantinello meno caustico e molto più squisito a questa rubrica improvvisata.
Ma perché? Come mai? Eccheccazzo?
Perché? Facile: perché non è tanto per il film; per quanto sia bello, per quanto possa far cagare; ma per quello che diviene, per quello che rappresenta, per quello che vale per lo spettatore; a prescindere dalla qualità del film stesso; a prescindere dal film stesso.
Sembrerà una cazzata ma molti dei più bei ricordi delle mie ultime 7 vite sono legati ad altrettante locandine. Perché il film potrà essere una merda ma di sicuro ti resterà il ricordo. Delle coordinate spazio-temporali, delle sensazioni, degli squarci di tempo ben definiti inquadrati nel loro contesto e caratterizzati da quel preciso momento della vita. Con tanto di pensieri, umori, fidanzate, problemi e ansie. Mi basta pensare a Toy Story, o a Nemo, oppure a Kill Bill, alla Foresta dei coltelli volanti, o Manuale d'amore [potrei continaure per ore... e ore... ], e posso rievocare distintamente il giorno che fu. E così sarà anche per questo film, per il dopo film e per tutto il resto. Perché è stato davvero un gran bel film, perché la compagnia era cazzuta, perchè il dopo film è stato semplicemente squisito, perché non me lo aspettavo. Ma adesso, senza rubare spazio alla mia affascinante ospite...
Entro in sala, osservo i miei compagni d'avventura per un istante, dopodichè mi immergo nella luce dello schermo per non perdere nemmeno un particolare del film: La Sposa Cadavere di Tim Burton. Considerando che amo la mano di Burton, vengo immediatamente rapita dall'atmosfera gotica maledettamente romantica e con quel pizzico di macabro che non guasta mai, che sin dalle prime scene caratterizza la pellicola.
Immediatamente ho rivisto passare davanti ai miei occhi il primo capolavoro di questo regista: Nightmare Before Christmas, che ancora oggi rivedo con emozione.
La Storia per sommi capi narra di un povero disgraziato, estremamente timido, il tipico "sfigato" che non ha mai avuto donne e combina guai al solo camminare. Viktor, questo il suo nome, deve sposare Viktoria ma per un banalissimo errore la storia non fila liscia come dovrebbe e lui si ritrova sposato ad un cadavere! Burton, appassionandosi alle lettura russa ha trovato fra questa lo spunto per creare un nuovo capolavoro. L'unica pecca -a parer mio- sono state le musiche; le canzoni tradotte raramente funzionano. Belli i pezzi al piano, ben caratterizzati i personaggi e splendida l'ambientazione.
Andate al cinema; non ve ne pentirete!
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