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 Gatto [ 23/05/2007 @ 00:00:00, in sezione caro diario,  412 click]
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 Gatto [ 23/02/2007 @ 13:45:43, in sezione ipse scripsit,  292 click]

La forma de querer tú

La forma de querer tú
es dejarme que te quiera.
El sí con que te me rindes
es el silencio. Tus besos
son ofrecerme los labios
para que los bese yo.
Jamás palabras, abrazos,
me dirán que tú existías,
que me quisiste: Jamás.
Me lo dicen hojas blancas,
mapas, augurios, teléfonos;
tú, no.
Y estoy abrazado a ti
sin preguntarte, de miedo
a que no sea verdad
que tú vives y me quieres.
Y estoy abrazado a ti
sin mirar y sin tocarte.
No vaya a ser que descubra
con preguntas, con caricias,
esa soledad inmensa
de quererte sólo yo.

Il modo tuo d'amare

Il modo tuo d'amare
è lasciare che io t'ami.
Il sì con cui ti abbandoni
è il silenzio. I tuoi baci
sono offrirmi le labbra
perché io le baci.
Mai parole e abbracci
mi diranno che esistevi
e mi hai amato: mai.
Me lo dicono fogli bianchi,
mappe, telefoni, presagi;
tu, no.
E sto abbracciato a te
senza chiederti nulla, per timore
che non sia vero
che tu vivi e mi ami.
E sto abbracciato a te
senza guardare e senza toccarti.
Non debba mai scoprire
con domande, con carezze
quella solitudine immensa
d'amarti solo io.

Pedro Salinas

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 Gatto [ 21/02/2007 @ 13:20:03, in sezione spigolature,  241 click]
LA TESI PROVOCATORIA DI UNO SCIENZIATO USA

Evviva, soffro
di mal d'amore

Ossessione. Ansia. Sbalzi d'umore. Poi tachicardia, sudori, inappetenza. Tutti sintomi di una patologia. Da cui nessuno vuole guarire. Parola di neurologo
 
Respiro affannoso, tachicardia, diminuzione dell'appetito. E poi ancora pensieri ossessivi, ansia per il futuro, repentini sbalzi d'umore. Non fate finta di non riconoscere i sintomi. Sono quelli di una malattia che ci colpisce tutti prima o poi, ma che nessun medico si sognerebbe mai di diagnosticare come tale.

Fare una diagnosi di mal d'amore era all'ordine del giorno per i medici antichi, di fronte al malessere degli amanti. Ma nella medicina scientifica dei nostri giorni, di amore come malattia non si parla più. Tanto la medicina quanto la psicologia sembrano aver rinunciato persino a rispondere alla domanda: che cos'è l'amore? A riportare la parola nel vocabolario medico ci prova Frank Tallis, psicologo clinico inglese che ha insegnato psicologia clinica e neuroscienze al King's College. Tallis nel suo nuovo libro 'Love Sick' (Arrow Books, una traduzione italiana è in cantiere per Il Saggiatore) propone una tesi paradossale e provocatoria: che l'amore sia una forma di malattia mentale. Ma una malattia necessaria, e per la quale in realtà non vogliamo nessuna cura.

Nelle prime pagine del suo libro lei accusa la medicina e la stessa psicologia di non prendere abbastanza sul serio l'amore.
"Come psicologo clinico, ho spesso l'impressione di piantare in asso molti miei pazienti, che soffrono di qualcosa che non può essere definito altro che mal d'amore. Ma nei libri di testo questo termine non compare, e così questi pazienti si ritrovano con una diagnosi ufficiale di depressione, o disturbo d'ansia. Ma questa non è una descrizione appropriata del loro malessere, che è legato specificamente all'esperienza dell'innamoramento. Una cosa fondamentale come l'amore merita sicuramente uno studio scientifico, ma la psicologia non è mai stata in grado di spiegarne né gli aspetti biochimici, né quelli emotivi. È sorprendente come medicina e psicologia si occupino così tanto di sesso, ma quasi per niente d'amore. L'amore cambia profondamente le persone, influenza il modo in cui pensano e si comportano, e quando non è felice causa un vero e proprio malessere fisico. È qualcosa per cui a tutti capita di soffrire, ma su cui la psicologia non ha molto da dire".

Al punto da considerarlo una malattia mentale?
"La diagnosi di mal d'amore è stata considerata legittima e utile dalla medicina almeno fino al Seicento. E se rileggiamo quelle antiche diagnosi, vediamo che i pazienti in questione mostravano un insieme di sintomi ricorrenti: pensiero fisso sulla persona amata, malinconia, stati di estasi, violente oscillazione di umore. Tutti sintomi che rientrano nelle diagnosi contemporanee di ossessione, depressione, mania. La vecchia diagnosi di mal d'amore coincide quasi perfettamente con una odierna diagnosi di disturbo ossessivo con alterazioni dell'umore. Ci sono molti aspetti dell'innamoramento che simulano un disturbo mentale, in modo così fedele che forse non c'è nessuna vera differenza tra l'ossessione per la persona amata e un'ossessione propriamente detta. L'esperienza dell'innamoramento è per molti di noi l'esperienza più vicina alla malattia mentale che ci capiti di provare. È la nostra occasione di flirtare con la follia."

Perché l'evoluzione ci avrebbe condannati a sperimentare una malattia mentale?
"L'amore è una sorta di meccanismo di sicurezza messo a punto dall'evoluzione per tutelare la specie dalla nostra stessa razionalità. Deve essere irrazionale per assicurare la procreazione e quindi la prosecuzione della specie. I nostri bambini nascono molto vulnerabili e deboli, e hanno bisogno di continue cure da parte dei genitori. E a differenza di altri animali, noi abbiamo un cervello molto sviluppato che ci permette di ribellarci contro i nostri istinti riproduttivi, e rifiutare il duro lavoro di allevare i figli. Potremmo tutti decidere di non avere figli, e la specie si estinguerebbe. Invece continuiamo ad averne. Non può essere un caso che nella maggior parte delle esperienze la fase dell'innamoramento vero e proprio duri circa due o tre anni. È il tempo che serviva ai nostri antenati per mettere al mondo e svezzare un bambino. La follia dell'amore dura quel tanto che basta perché i nostri geni passino alla generazione successiva. L'evoluzione ci ha fornito un potente coinvolgimento emotivo che ci solleva da qualunque pensiero razionale, in modo da prendere una decisione che non è nel nostro interesse ma in quello della specie".

Alcune manifestazioni dell'amore ne rivelano l'aspetto patologico. In particolare, la gelosia.
"La gelosia è uno stato emotivo molto complesso, che ha origine da una minaccia reale o immaginaria a una relazione sessuale. È una miscela di ansia, rabbia e depressione, che distorce la nostra percezione e a volte ci rende violenti. Ma è così potente perché è importante per la specie. La funzione principale dell'amore è cementare una relazione sessuale per un periodo di tempo sufficiente ad allevare i figli, ma non funziona sempre. La gelosia è un rimedio alle imperfezioni dell'amore, permette di difendere i propri interessi riproduttivi dai rivali. Tutti discendiamo da antenati gelosi, e la maggior parte dei tentativi moderni di superare la gelosia sessuale nel contesto di stili di vita alternativi non funzionano. Il pensiero liberale non può fare molto contro i nostri demoni evolutivi".

Nel suo libro, lei propone una spiegazione anche per il fatto che l'amore ci faccia comportare spesso come bambini.
"Per gli esseri umani è molto importante formare da piccoli un forte legame con chi si prende cura di loro, preferibilmente la madre. Questo ovviamente ha un grande vantaggio evolutivo, ed è forse il più importante comportamento scritto nei nostri neuroni. Probabilmente l'attaccamento infantile alla madre e quello alla persona amata dipendono dagli stessi sistemi neurali fondamentali. In qualche modo, il legame tra madre e bambino è il modello originale di tutti i legami profondi. La madre e il bambino, per esempio, passano molto tempo guardandosi negli occhi e toccandosi il viso, proprio come gli innamorati. Con un neonato facciamo versi e smorfie e cantiamo e, in modo spesso decisamente imbarazzante, facciamo lo stesso con la persona che amiamo".

Che cosa avviene nel cervello quando ci innamoriamo?
"A livello chimico, la cosa più simile che abbiamo scoperto alle frecce di Cupido è l'ossitocina. È un'endorfina, cioè una di quelle sostanze chimiche simili agli oppiacei che nel nostro cervello regolano piacere e dolore. L'ossitocina ha un ruolo già nella comparsa del desiderio sessuale verso una persona, ma i suoi livelli salgono drammaticamente man mano che acquistiamo intimità con lei. È responsabile della sensazione di euforia legata alla vicinanza della persona amata, e ha effetti importanti sulla memoria, consolidando l'immagine dell'altro in modo che serva a tenere vivo il legame anche quando si è distanti".

Se l'amore è davvero una malattia mentale, dovremmo preoccuparci di curarla?
"In parte succede già. Come ho detto, molte persone che in realtà soffrono di mal d'amore si ritrovano con una diagnosi ufficiale di depressione, e vengono curati con antidepressivi. E spesso la terapia funziona, perché anche la sofferenza d'amore, come la depressione, sembra avere a che fare con un calo dei livelli di serotonina, a cui questi farmaci rimediano. Non si può escludere che nei prossimi anni, con il progresso delle conoscenze biochimiche sull'amore, ci vengano proposti farmaci specifici per contrastare i sintomi di una delusione amorosa. Ma di per sé l'amore è una malattia per cui probabilmente non vorremo mai una cura. Piuttosto, si può provare a vivere l'amore in modo più sano di quanto spesso non facciamo. Senza aspettarsi troppo, ma anche senza sottovalutare le sue conseguenze. In questo senso, dobbiamo guardarci da due insidie profonde della nostra cultura, che sono l'eccesso di romanticismo e il modo troppo disinvolto di vivere il sesso".

Eccesso di romanticismo?
"L'idealismo romantico, quello celebrato dai poeti, è un fenomeno tipicamente occidentale, che ha avuto profonde conseguenze sulla nostra cultura, facendo dell'amore una forma di religione secolare che ci porta ad aspettative del tutto irrealistiche. A un certo punto abbiamo iniziato a cercare in altri esseri umani quella trascendenza che prima cercavamo nella religione. E naturalmente siamo condannati al fallimento, perché le persone sono piene di difetti, e non possono fornirci questa profonda ed eterna felicità semplicemente avendo una relazione con noi. In questo senso alcuni aspetti della tradizione orientale, in cui l'innamoramento non viene santificato come da noi e in cui i matrimoni sono persino combinati, si rivelano sorprendentemente più sani".

Parliamo di sesso.
"Quando facciamo sesso con qualcuno, questo produce cambiamenti a livello chimico nel nostro cervello, che faranno sì che troviamo quella persona più attraente, e che probabilmente sentiremo verso di lei una forma di attaccamento emotivo. Fare sesso occasionale vuol dire giocare con il fuoco, con meccanismi evolutivi molto potenti. Rischiamo di innamorarci e formare un legame con una persona non adatta a noi, quando in realtà sarebbe meglio cercare qualcuno con cui abbiamo più cose in comune, con cui condividiamo una visione del mondo, che ci dà stimoli intellettuali. Forse per la nostra salute sarebbe meglio rispolverare i lunghi corteggiamenti, che servono ad accertarsi di avere di fronte una persona con cui siamo compatibili. Il sesso probabilmente confonde le cose, perché libera sostanze chimiche che distorcono la percezione. Come ho detto, questo ha una precisa ragione evolutiva, è molto vantaggioso per la specie, ma non sempre per noi individui".

Se il mal d'amore è una malattia, allora dovremmo cambiare la nostra idea della malattia mentale?
"Direi proprio di sì. In qualche modo capire quanto l'amore somigli a una malattia mentale dovrebbe evitarci di stigmatizzare chi soffre di disturbi come schizofrenia. Più che parlare di persone normali e persone malate, dobbiamo capire che le emozioni estreme sono un continuum, e noi siamo tutti collocati lungo di esso. Nessuno di noi è del tutto immune dalla malattia mentale, se non altro perché nessuno di noi può evitare di innamorarsi".
 

La magica follia si presenta così

 
Ossessione
Tanto chi è innamorato quanto chi è affetto da disturbo ossessivo -compulsivo perde, in misura maggiore o minore, la capacità di controllare il contenuto della propria mente. L'attenzione è monopolizzata da pensieri e immagini che la volontà non riesce a scacciare. In entrambi i casi, si hanno difficoltà di concentrazione e di impegno in attività quotidiane. Non solo, ma gli innamorati, come le persone con OCD, diventano superstiziosi e confondono pensiero e azione. La somiglianza tra le due condizioni è stata confermata anche da uno studio della psichiatra italiana Donatella Marazziti, che ha scoperto che i livelli del neurotrasmettitore serotonina sono più bassi del 40 per cento, tanto in chi ha una diagnosi di OCD quanto in soggetti sani che si dichiarano innamorati rispetto agli altri soggetti.

Dipendenza
Le somiglianze tra innamoramento e dipendenza da sostanze come droghe e alcool sono molte. Tossicodipendenti e alcolisti avvertono un senso di incompletezza, sono coscienti dell'irrazionalità dei propri comportamenti ma non riescono a modificarlo. Ma c'è anche una similitudine chimica. L'incontro di una persona da cui siamo attratti causa il rilascio nel cervello di feniletilamina, un composto simile all'amfetamina. L'abbandono causa invece un brusco abbassamento del suo livello, che assomiglia molto alla crisi di astinenza di un tossicodipendente. Anche le aree cerebrali coinvolte sono le stesse nell'innamoramento e nel consumo di oppiacei e cocaina, come ha dimostrato uno studio di Semir Zeki pubblicato su 'NeuroReport' nel 2000.

Perdita di identità
Durante l'innamoramento, ma soprattutto dopo un lungo periodo di vita in coppia, l'amore può portare a un superamento delle barriere delle reciproche identità, che può sconfinare nel patologico. È il caso della 'folie à deux', una sindrome riconosciuta dalla psichiatra ufficiale e che si sviluppa tra due persone con una relazione stretta, ma è frequente soprattutto tra marito e moglie. Uno dei due membri della coppia inizia a soffrire di allucinazioni o manie persecutorie che contagiano l'altro. Questo tipo di sindrome può essere all'origine di suicidi di coppia.

Depressione
L'alternanza tra stati euforici (quando si è vicini alla persona amata) e disforici (quando ci si separa) ricorda molto da vicino quanto accade nel disturbo bipolare dell'umore. Ancora più evidente e documentato è il legame tra amore non ricambiato e depressione clinica. La semplice separazione dalla persona amata provoca normalmente perdita di appetito, difficoltà di concentrazione, insonnia, perdita di interesse per le attività quotidiane: tutti sintomi comuni nella depressione. Le statistiche sui suicidi indicano nella depressione e nelle delusioni amorose due dei maggiori fattori di rischio. Le stesse fasi di una delusione amorosa (reazione violenta, disperazione, distacco emotivo) somigliano al decorso di una depressione, in cui la totale apatia è spesso lo stadio finale che precede il suicidio.
 

Si fa presto a dire I love you

Un sentimento o una malattia? Ecco come le diverse branche della scienza rispondono alla più vecchia delle domande: che cos'è l'amore?
 

La genetica: Luigi Luca Cavalli-Sforza, professore emerito di genetica all'Università di Stanford: "Dal punto di vista evoluzionistico, la risposta è molto semplice. Abbiamo bisogno di stabilire legami con gli altri esseri umani per molti scopi, soprattutto, ma non solo, per la riproduzione. L'amore, in genere l'attaccamento ad altre persone, aiuta molto in questa direzione. Non c'è quindi affatto da stupirsi se istinti che lo favoriscono sono stati premiati dalla selezione naturale. Lo stesso avviene per molte altre specie oltre quella umana, ma forse non per tutte. Quindi l'amore è un istinto premiato dalla selezione naturale perché favorisce la continuazione della nostra specie".

La psicobiologia: Alberto Oliverio, psicobiologo dell'Università 'la Sapienza' di Roma: "L'amore è uno stato in cui le aree del nostro cervello legate alle emozioni sono attivate in modo quasi continuo, persistente, mentre normalmente questo avviene in modo momentaneo e intermittente. Questa esperienza ci coinvolge e sconvolge particolarmente durante l'adolescenza, perché per la prima volta si perde la padronanza di sé senza che nulla ci abbia preparato a questa esperienza. Poi l'amore colpisce ancora da adulti, ma lo fa soprattutto riportandoci alla memoria quell'esperienza adolescenziale. Quanto alla possibilità di localizzare l'amore in precise aree del cervello: ci credo poco. In qualunque situazione di coinvolgimento emotivo si vedono alcune aree più attive di altre, ma non ve ne sono di specifiche per l'innamoramento".

La cardiologia: Paolo Bellotti, direttore del dipartimento di cardiologia dell'ospedale 'San Paolo' di Savona : "Il cuore sia sempre stato considerato la sede dell'amore, perché è da lì che proviene la sensazione fisica più forte. L'amore provoca un aumento del battito cardiaco, dovuto a una scarica di adrenalina che serve a mettere in allerta l'organismo e migliorare le capacità di risposta alla situazione in cui ci troviamo. È una risposta fisiologica, ma in chi ha problemi di cuore o negli anziani può anche essere un rischio, perché a lungo andare può sottoporre il cuore a uno stress che non è in grado di affrontare".

Nicola Nosengo sull'Espresso Salute

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 Gatto [ 10/01/2007 @ 07:10:27, in sezione caro diario,  207 click]
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 Gatto [ 30/12/2006 @ 20:40:52, in sezione epistasi,  153 click]
E trascorso un altro anno. È tempo di bilanci.
Qualche volta capita di doversi fermare 5 minuti e controllare se stiamo seguendo la strada è proprio quella lì. Ogni tanto sarebbe giusto fare qualche verifica alla rotta, ma senza perderci troppo tempo; non è bene stare lì a rimuginare sulle cose passate, anche perchè, sono passate, mica possono cambiare?
Per qualcuno è anche divertente dare una sbirciatina ai ricordi, per qualcun altro è ‘na tragedia.
Sinceramente, per me, è solo un atto dovuto; cioè, è passato un anno dall’anno scorso… almeno diamo un occhio al calendario, rendiamo onore a ciò che di più giusto abbiamo fatto e accendiamo un cero per quello che abbiamo perso. No? Neppure questo?
Sarà, ma ho voglia di lasciare un tributo a ciò che è stato, d’onorare ogni singola scelta che mai rimpiangerò e che, se anche volessi, non potrò mai più cambiare. Senza rimorsi (se, magari).
Ok, fatto!
Che merda, guardiamo avanti va che è meglio…

Auguro un anno splendido, meraviglioso, incantevole, stupendo, un anno ricco di sorprese eccezionali, d’emozioni forti, dolci, appassionate, di soddisfazioni e certezze, e desidero augurarlo solo e soltanto a me!

P.S.
Vabbeh, un altro paio di persone ce le metto nel mezzo…

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 Gatto [ 17/12/2006 @ 11:44:07, in sezione ipse scripsit,  237 click]


Non vi è nessun riparo durevole tra un uomo intelligente e la sua percezione della verità.

Ezra Pound
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 Gatto [ 14/12/2006 @ 12:47:39, in sezione epistasi,  213 click]
Quest’anno sono stato buonissimo, anzi sono stato così buono che mi hanno preso pure per fesso... spesso. Non ho picchiato nessuno (se non contiamo lo schiaffo), non ho stampato corna a nessuno (anche volendo…), non ho rubato nulla (credo), non ho bestemmiato (più del solito), ho fatto sempre il mio dovere (timbro puntualmente il cartellino 15 minuti prima di tutti gli altri!!! (non è un doppio senso)), sono sempre andato a letto solo dopo aver compiuto sistematicamente il mio dovere di spalla/ appendino/ chauffeur senza svegliarmi mai un secondo dopo (ZZzzzZZZzzz...), sono sempre stato educato pure quando mi potevo permettere di bestemmiare come un fruttivendolo degli archi della marina e non mi sono maimai alterato quando qualcuno mi mandava sms minatori ad oltranza.
Sono stato buono con tutte le psicolese che mi sono capitate, sempre; mi sono concesso fisicamente a loro (salvo casi specifici e giustificati), ho sopportato ogni loro accusa/ paranoia/ rimpianto/ dolore/ rimorso/ pentimento/ recriminazione/ insulto e nonostante ciò ho persino continuato a manifestare solidarietà psicoemotiva (nonostante l’aggravarsi di molte patologie psicosomatiche); qualche altra cosa che ora non mi viene e mi secco a scrivere; ecco, e visto che non chiedo mai niente per me, quest’anno presento il conto: voglio una spogliarellista gotica!
E senza scuse che sono finite, non penso proprio che sia una articolo molto richiesta, quindi non te ne uscire con massaggi tailandesi o stronzate simili perché lo sai che mi fanno cagare.

Grazie, Gatto
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 Gatto [ 07/12/2006 @ 03:53:13, in sezione caro diario,  188 click]
a grande richiesta riapro il blog...
anche se non ho capito perché, visto che non ci scrivete mai.
boh?
spioni, avvoltoi, ficcanaso e pettegole... prego.
tanto non ci scrivo lo stesso :P
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 Gatto [ 02/11/2006 @ 21:50:56, in sezione ipse scripsit,  204 click]
  • tutto il male che avverti è solo e soltanto nella tua testa: quel turbinio di pensieri caotici e confusi è tutto dentro di te; non esiste, non è la realtà, è solo dentro la tua testa. impara a soffocare e filtrare quei pensieri superflui che non fanno che avvelenarti e confonderti;
  • hai tutto il diritto di vivere la tua vita scegliendo ciò che reputi più opportuno; nessuno ha il diritto di giudicarti né tanto meno di importi il proprio pensiero;
  • le scelte importanti sono davvero poche, vivi con più leggerezza e cogli l'ironia e la semplicità in tutto ciò che puoi. la vita può risultare molto meno asfissiante e pesante di quello che hai sempre pensato;
  • agisci. saturandoti di se e di ma non concluderai mai molto. nessun tuffatore ha fatto carriera pensandoci troppo su;
  • devi fare sempre la cosa giusta per sentirti in pace con te stessa e non provare rimorsi. ascolta quella vocina dentro di te che a quanto pare discerne sempre il bene dal male; fallo, e fallo in fretta.
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 Gatto [ 26/10/2006 @ 23:39:18, in sezione epistasi,  186 click]
e il gelo lo colse con una morsa che opprime ogni respiro;
in un boato esplose il silenzio e avvolse d’un velo austero ogni figura;
s’arrese anche il cielo, sì fermò, sì arrese alla solitudine di quel triste torpore;
affranto l’albero smarrì le fronde per inasprirsi esile;
esausta la brezza divenne bruma per spegnere l’erba vivace;
ogni delizia perì in un istante, inerte, pallido, spento e debole apparve il mondo;
era giunto l’inverno, non c’era più il sole.
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 Gatto [ 02/10/2006 @ 19:46:41, in sezione spigolature,  219 click]

Il più amato ai funerali? E' Blunt

Il brano preferito da suonare ai funerali e alle commemorazioni dei defunti in Gran Bretagna? E' quello di James Blunt. L'anno scorso "Goodbye my lover" era al nono posto in classifica, ora è in vetta. Al secondo posto nelle preferenze degli inglesi c'è "Angels" di Robbie Williams, seguita da "I've had the time of my life", dalla colonna sonora di "Dirty Dancing", il film del 1987 con Patrick Swayze nelle vesti di maestro di ballo.
Secondo l'indagine compiuta dal "Registro dei familiari in lutto" su circa 5mila persone, infatti, il 51% degli intervistati sa molto bene quale brano vorrebbe che fosse suonato ai propri funerali e addirittura il 79% ne ha già discusso in anticipo. "Tutti hanno una canzone preferita che significa qualcosa di molto speciale per loro, perché rievoca un luogo o un momento particolare", ha spiegato il fondatore del Registro, Mark Roy, citato dalla Bbc.  
James Blunt è amato in occasione dei funerali ma ritenuto anche alquanto noioso. Recentemente un sondaggio inglese ha stilato una classifica elencando addirittura cento elementi (dai vicini al cattivo tempo, dai commessi sgarbati al latte avariato). A sorpresa al quarto posto si è classificato James Blunt.


TgCom del 2/10/2006

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 Gatto [ 18/09/2006 @ 20:18:38, in sezione caro diario,  482 click]


è strano, ovviamente; come tutto il resto. è la lontananza.
è il silenzio che ci siamo implicitamente imposti. forse.

sarà il ricordo. incancellabile. sarà il dubbio di ritrovarsi nella stessa sorte. irraggiungibile. sarà.
sarai tu; allegra, triste, squisita. cretina. così inafferrabile che certe volte ho persino il dubbio che tu esista

e non sono i messaggi nè le telefonate.
e non è solitudine, giuro. ma sembra un eternità.





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 Gatto [ 16/09/2006 @ 11:38:43, in sezione spigolature,  188 click]

A poco a poco mi ero reso conto di aver detto la verità, quando avevo confessato a Clifford di essere innamorato di Inga. La cosa in sé e per sé non mi sorprendeva affatto. Tutto quel che serve per innamorarsi a prima vista è una fervida immaginazione. E quella non mi mancava di certo. Ma in questo caso, di quale Inga ero innamorato? Di quella vera o di quella inventata? La differenza non era poi così grande. Per il momento non sapevo ancora bene chi fosse la vera Inga. In realtà, di lei sapevo solo pressappoco quello che mi ero immaginato.

Björn Larsson, "Il segreto di Inga"
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 Gatto [ 13/09/2006 @ 20:02:35, in sezione intervista,  260 click]
riattacchiamo in bellezza con la rubrica storica del blog: l'intervista doppia! l'ospite di oggi è archeologa, abile letterata, provetta webdesigner ed appassionata di giochi di ruolo. erudita, operosa e un pochetto dark, siori e siori... la Dottoressa Jones. [applausi!]

Elandil
Gatto
Nome?
Maria o Maria Giovanna ma preferisco Marzia
recentemente ho mantenuto il mio nome da signorino: cristiano.
Anno di nascita?
il lontano 1973, anceh se io anticiperei di qualche secolo la cosa.. almeno di due :D
ero molto piccolo, sono passati più di 33 anni.
non ricordo bene.
Soprannome/i?
si spazia dal "tombarola" al "becchina al contrario" al "lara" o "miss Kroft" o ancora "dottoresa jones"
hey tu, fantastica et meravigliosa sennonché sensuale creatura dalle orecchie pelose, o più semplicemente gatto.
Genere di letture?
generalmente romanzi storici/fantasy e gialli ma in generale un pò di tutto.. certo farei più figura a scrivere io le storie e gli accidenti di ogni giorno ed inserire la categoria Horror nelle mie letture
mah, ti dirò... da quando "le ore" è fallito, ho difficoltà ad accostarmi alla letteratura, quindi preferisco andare sul classico.
La peggior figura della tua vita?
quando ho preso a cazzotti un bambino alle elementari pensando fosse il colpevole di un evento mentre il colpevole era alle mie spalle a ridersela.. diciamo che è stato imbarazzante rimettere i pezzi assieme e scusarmi per l'accaduto =D
eh... bella domanda, una fra tante: mi ricordo che una volta volevo improsare le rose per l'offerta per il cancro come regalo ad un pugno di ragazze.
mi hanno sgamato.
ognittanto mi sveglio la notte tutto sudato con quell'immagine impressa.
mostruoso.
A che età il primo ragazzo/a?
21, ehm come dire... ero disinteressata all'esperienza e un pò tarda in tal senso
io ho iniziato tardi, c'avrò avuto 15/26 anni.
Età del primo bacio?
21... l'ho detto già che ero un pò disinteressata alla cosa?
io ho iniziato tardi, le maestre erano tutti dei cessi.
e ho dovuto aspettare tanto prima di beccare una maestra fika.
Anima gemella o colpo di fulmine?
anima gemella ma scelta da prendere con rassegnazione visto che latita
gemella folgorata si può?
propendo per la gemella.
Sei innamorato/a?
che domanda introspettiva.. quanti sec ho per rispondere
(p.s.: sec sta per secoli non secondi)
sì, si chiama Alessia Abbate, è seccasecca e un pochetto rincoglionita, ignorante come una capra e la vedo tutti i giorni in tv dopo le 19.30...
io l'adoro *__*
Mai stato/a?
non credo.. ma se vuoi ci medito un pò su...
mai stato che? io sto, fui stato e sarò.
Hai mai tradito?
mai! non lo concepisco e poi di problemi di questo tipo ne basta uno per volta, perchè complicarsi la vita
sistematicamente, con impegno e metodo.
Ipotesi di reazione per un tradimento?
dici prima o dopo di aver scarnificato il colpevole?
"me lo diceva tutù che non mi ci vedeva con te"
...ma tutù lo dice sempre °__°
Credi nell'amicizia con l'altro sesso?
nell'ambito della teoria si! ma è l'altro sesso che il più delle volte non la pensa così
beh, io col mio ci parlo, ma lui non risponde, magari con un altro...
al tuo piace il cinema?
La parte di te che meno ti piace?
come definirle... diciamo le alte sfere?
i peli del naso, cazzo, più li estirpi più loro crescono, e sono migliaia, milioni, si moltiplicano esponenzialmente e non finiscono mai, ne scippi uno ne spuntano 4 uno più grosso e teso dell'altro... bastardi peli del naso, vi odio!
Quella che ti piace di più ?
sicuramente gli occhi
la mia ascella destra non suda e non puzza, la sinistra invece...
Perchè piaci?
mai capite le motivazioni e credimi lo chiedo sempre :D
perché ti ho fatta ubriacare e tu non reggi manco la topcola?
In cosa ti senti veramente ferrato?
in ciò che credo di sapere.. ma si sa tutto a questo mondo è relativo
nelle interviste doppie!!!!
...no, scherzo, sono bravo a scovare tutte le psicolese e psicotiche. tutte, le trovo tutte io!
in quello sono un mostro... no, dai, scherzo, sono bravo a capire le persone al volo... HAHAHAHAHAHAHA... scherzo, sono bravo a fare le caravelle col gheriglio delle noci, ecco, sì.
...per, se c'hai n'amica con disturbi comportamentali, è probabile che abbia il suo numero.
Geloso o menefreghista?
terribilmente gelosa.. del tipo "ciò che è mio nn si tocca / o mio o di nessun'altro"...dubito sempre di tutti o quasi e la terribile verità è che i dubbi che nutro ala fine sono sempre fondati.. dici che sono fortunata?
hmm...
sono geloso quando non c'è da essere menefreghista!
che ci vuoi fare? ogni volta che sono stato geloso c'avevo ragione.
Cane o gatto?
gatto, l'indipendenza prima di tutto
guarda che mi offendo è_é
Cosa manca nella tua vita?
sicuramente un pò di serenità e poi tante altre cose... ma la lista sarebeb lunghissima
molti più soldi, una villa al mare e una slk; ma ad essere pignoli mi manca tutto quello che ci può essere fra me, una villa al mare e un'slk... ora che ci penso, mi manca una ballerina di lap dance, mi piacerebbe una ballerina di lap dance, tutti dovrebbero avere una ballerina di lap dance in salotto, ecco. mi manca una ballerina di lap dance!
Cosa ami di te
diciamo che ciò che amo di me è forse quello che più gli altri odiano di me :D
il buon gusto di non scrivere nel blog cosa amo di me.
ok, il buon gusto.
Cosa odi di te
a volte la mia bontà quando e se si manifesta
...ma perché parlare sempre di me?
3 aggettivi per descrivere te stesso
caparbia - orgogliosa - purtroppo altruista
sentimentale, sofisticato e... scettico.
cacchio, troppo gay '_'
e non sono né pessimista né depresso; si dice scettico!
3 aggettivi per descrivere l'altro
testardo - intelligente - buono...
dinamica, determinata e... pessimista.
io ci infilerei altri 44 aggettivi, ma hai scritto 3
Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?
mezzo vuoto, (peccato nel caso in cui il contenuto fosse assenzio)
è vuoto, c'avevo sete; così ce la tagliamo cò sta storia del bicchiere. se c'hai sete che te ne fai di mezzo bicchiere? facciamo le mezze porzioni pure con l'acqua? se non è pieno fino all'orlo, è vuoto, v-u-o-t-o!
Un film
accadde in paradiso/c'è posta per te ( un pò anticotto ma dai contenuti sempre validi)
Brazil, Terry Gilliam, GB 1984
Un alcolico
assenzio apricot?
Una canzone
"Peter pan" di ruggeri
creep, nella versione degli scarling, i radiohead mi stanno diventando mosci.
una frase
"l'acqua che tocchi dè fiumi è l'ultima di quella che andò e la prima di quella che viene. Così il tempo presente."
l'essenziale è invisibile agli occhi.
Un quadro
il bacio di Klimt e di Hayez
notte stellata di van gogh.
Saluta l'altro intervistato
ffrrrrrrrrrrrrr namaarie mellon
miao dottoressa jones!
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 Gatto [ 02/09/2006 @ 00:00:01, in sezione caro diario,  263 click]
Il Blog fa un anno.
Non che parli o cammini da solo, ma qualche soddisfazione me l’ha data. Il mese scorso ha totalizzato 1564 Pagine Visitate, il che è un bordello per un posto non scrive mai nessuno.
Un anno fa, quando ho attaccato a sproloquiare in questo posto, non sapevo da dove iniziare, cioè veramente avevo un fottio di roba che mi girava per la testa, qualcuna è uscita pianopiano, altra si è sedimentata, altra ancora è volata via.
Infatti adesso non è che abbia granché da dire.
Però è bello rileggerlo lentamente e ripercorrere tutto quest’anno attraverso queste pagine marroni.
Bah, cose strane per persone strane, grazie Taintedlove, dopo un anno sei ancora la mia musa preferita.
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 Gatto [ 01/09/2006 @ 01:54:16, in sezione ipse scripsit,  179 click]
«Io non posso giudicare nessuno. Non ho remore contro alcuno. Tuttavia penso sia giunto il momento che voi tutti iniziate a guardare voi stessi, e giudichiate la menzogna nella quale vivete.»

Charles Manson
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 Gatto [ 28/08/2006 @ 14:57:01, in sezione epistasi,  234 click]
Ti capita che vuoi smettere di fare qualcosa e non ci riesci. Cioè, non è che capita, stai lì, ci rifletti due minuti e magari ti accorgi che c'è qualcosa che non va; allora cerchi di ovviare come meglio credi.
E a me è capitato così. Avevo letto qualcosa in proposito, vabbeh, non che creda d'essere a quei livelli, capiamoci, solo che un giorno mi è venuto lo sghiribizzo di vivere e mi sono accorto che non lo sapevo fare più. Un giorno ho avuto la felice idea di andare fare tutto il resto, e non mi ricordavo più come funzionava. Certo, è anche giusto un tantinello complicato andare a vivere quando non c'hai nessuno attorno abituato a farlo; e li magari ti rendi pure conto che tutte le persone che c'hai attorno hanno bene o male lo stesso problema. No, peggio, perchè non se ne rendono neppure conto. Per loro va bene così.
Cyberdipendenti.
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 Gatto [ 26/08/2006 @ 13:55:36, in sezione epistasi,  225 click]
La mia domanda la sorprese.
...ma tu hai sempre odiato queste cose! - mi disse. Sì, è vero - risposi.
ma a fare solo cose tristi, pare si diventi tristi - conclusi.
Non so dire se capii davvero cosa intendessi; si accese una sigaretta, si voltò dall'altra parte e restò a fissare il cielo per tutto il tempo.
A me bastò, non le chiesi più niente, per quello che mi riguardava non era affatto nulla di triste.
La malinconia è anche solo una questione di stati d'animo, e credo che in quel momento avrebbe conservato quel sorrisetto disteso anche su boeing in picchiata.
Probabilmente le avevo regalato un opportunità inaspettata.
Pare faccia comodo un asso nella manica ogni tanto, anche solo per prudenza, una pistola da tenere sotto il cuscino.
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 Gatto [ 25/08/2006 @ 14:56:33, in sezione caro diario,  236 click]
Etnapolis - Mediaworld, ore 19 circa


- Daphne!?
- Cristian!
- Quanto tempo!
- Anni, almeno quindici!
- Non esageriamo, saranno... dieci!
[...]
- Quanto tempo...
- Che strano, sei sempre identica. Uguale.
- Anche tu. Lui è Alessandro, il mio ragazzo; Vedi Ale, eravamo 3 amici, Io Lui e Manu eravamo inseparabile, stavamo sempre insieme, giorno e notte. Ti ricordi Cri, stavamo sempre nella tua cabina o a casa di Manu, o sulla tua macchina in giro a fare l'alba.
- Sì, me lo ricordo... quanto tempo... la mia vecchia prisma, sigh.
- Mi ricordo una volta mi hai fatto regalare un mazzo di fiori da Angelo, te lo ricordi Angelo, era impacciatissimo ed io di più e tu allora hai comprato un mazzo di fiori e mel’hai fatto regalare da lui.
- Non me lo ricordo...
- Sì, dopo tanto tempo poi Angelo m'ha confessato che eri stato tu, è stato il primo mazzo di fiori della mia vita, avevo 16 anni. Tu ora quanti ne hai? Dieci anni fa.. trentatre.
- Non me lo ricordo...
- Ale, io ero timidissima e lui mi proteggeva sempre; te la ricordi Berna?
- No, non me la ricordo.
- Dai, era un'arpia antipatica e la rimproveravi e una volta l’hai buttata fuori dalla cabina e le hai detto di non tornare più.
- No, non me lo ricordo.
- A quando ero triste mi confidavo con te, mi confidavo sempre con te...
- Non mi ricordo neppure questo. Quanto tempo...
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 Gatto [ 29/07/2006 @ 11:20:52, in sezione epistasi,  313 click]

       HAHA                                HAHA 
     AHAHA                              HAHAHA
    HAHAHAHA                      AHAHAHAHA
    HAHAHAHAHAHA        AHAHAHAHAHAHA
    HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
    HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
    HAHAH        AHAHAHAHAHA          HAHAHA
    HAHA            HAHAHAHAHA            AHAHA
    HAHAH      AHAHAHAHAHAHA      HAHAHA
    HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA
  HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
    HAHAHAHAHAHA            HAHAHAHAHAHA
  HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
    HAHA
    HAHA
    HAHAHAH
    HAHAHA
      HAHAHAHAHAH             HAHAHAHAHAHA
          HAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
                    HAHAHAHAHAHAHAHAH

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